Clemente Maccaro, da Cimitile vicino Nola, Napoli, classe 1982: per Wikipedia è una delle personalità nate nel paesino napoletano, per la generazione 2.1 è semplicemente l’alieno del rap italiano. Chiamatelo I.E.N.A. o chiamatelo “Rapstar”, come l’ha incoronato uno che se ne intende (Fabri Fibra), ma non confondetelo con il mucchio selvaggio dell’hip hop nazionale, che frequenta con orgoglio, successo e divertimento, ma di cui non condivide il machismo esasperato, il vizio di prendersi troppo sul serio, la finzione da balordo di strada: viene da posti dove il ghetto fa paura davvero ed ha scelto il suo mestiere anche per dimostrare, non solo a se stesso, che un microfono acceso e ben usato può essere una maniera per fuggire dalle terre di Gomorra. La sua profezia è un pensiero positivo: si può fare, se ci credi, se ci lavori sodo, se lotti con i denti per quello in cui credi. Ha esordito con “Napolimanicomio”. Star assoluta del freestyle, vincitore del neonato Music Summer Festival di Canale 5 nel 2013, si dice I.E.N.A. che sta per Io E Nessun Altro, ma poi agli acronimi sbruffoni preferisce il nomignolo con cui lo chiamavano da ragazzo, ai gangsta rapper del Bronx, preferisce Troisi. Con il quale si è tolto lo sfizio di misurarsi quando ha portato in teatro “Che ora è”, adattamento del film di Ettore Scola con il grande Massimo, diretto per la scena da Pino Quartullo. Attore, quindi, oltre che rapper, animale da palcoscenico capace di ibridare il proprio linguaggio con i colleghi più tosti (Marracash, ‘Nto), ma anche quelli più pop, di passare dalla veracità melodica di Gigi Finizio a Jovanotti per cui è “uno dei nuovi cantautori più interessanti che abbiamo”. Unico mc newpolitano capace di non perdere ironia e furore ritmico passando dal dialetto alla lingua italiana, con “’O’ Vient’” ha fatto un miracolo, anzi tre: singolo d’oro, il video ha avuto 14 milioni di view su YouTube e ha trainato fino al quarto posto della hit parade l’album “Mea culpa” (2013), certificato poi disco d’oro. Sa essere antagonista ma anche mainstream, come dimostra il successivo album “Miracolo” (2015), con numerose e prestigiose collaborazioni (su tutte l’ultima registrazione di Pino Daniele “Da che parte stai”), con cui irrompe al n.1 in classifica FIMI. L’album è certificato disco d’oro. Nel 2016 partecipa per la prima volta in gara al Festival di Sanremo con il brano “Quando sono lontano”, contenuto nell’album “Miracolo! Ultimo Round”. Il disco contiene la versione originale di “Miracolo” e quattro brani inediti, tra cui la cover di Don Raffaè di Fabrizio De André, eseguita sul palco dell’Ariston. Nel 2017 Clementino torna nuovamente in gara al Festival di Sanremo con il brano “Ragazzi Fuori”.