Il debutto di Rondine avviene in piena pandemia mondiale, in quarantena. Il suo primo singolo si chiama “Mascherine”. La mancanza di condivisione di spazi e idee, che hanno colpito molti ragazzi, lo spingono ad alimentare la sua passione per la musica e in poco tempo, si ritrova ad essere ascoltato in cuffia da tanti ragazzi che, come lui, cercano un nuovo modo di evadere dalla quotidianità. Nelle sue canzoni la chiave di volta ha sempre a che fare con il concetto di libertà, anche in “Arresto”, dove parla di bullismo da entrambe le prospettive, vittima e carnefice, entrambi intrappolati nei ruoli di questa violenza.
In breve tempo, Rondine si afferma come la nuova voce emergente della Gen Z. Il riconoscimento arriva anche attraverso l’inserimento nelle playlist di genere in Spotify e quello di Cantera Machete nel loro mixtape, selezionato come uno dei talenti più promettenti del momento.
Con il ritorno ai concerti, Rondine esordisce anche sul palco e apre i concerti di Bresh, Chiello e Tananai. Il nuovo singolo “Chi l’avrebbe mai detto” rappresenta l’inizio di un progetto con Woodworm Label, in collaborazione con Columbia Records. Rondine nell’ultimo anno ha iniziato a lavorare anche come autore, scrivendo canzoni per altri artisti come “ROSSOFUOCO” di Mida, certificata disco d’oro in poco più di un mese.