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CELESTE

Celeste, cresciuta a Brighton, attribuisce a suo nonno materno il merito di averle fatto conoscere gli artisti leggendari che hanno poi influenzato il suo sound. Le cassette di Aretha Franklin ed Ella Fitzgerald suonavano a ripetizione nella vecchia Jaguar del nonno tanto da non lasciare indifferente Celeste, che scopriva così il profondo legame con questa musica universale. “Nel mio modo di scrivere canzoni sono molto più ispirata dai cuori affranti", dice ora. "C'è sempre un lato oscuro, anche se alcune canzoni sono ottimiste. Quei momenti sono stati per me molto stimolanti".

Celeste ha trascorso gli anni dell’adolescenza nella sua cameretta a cantare le cover di Sly And The Family Stone, The Clash e The Specials, Alice Coltrane, Janice Joplin, Thelonius Monk e Ray Charles, fino a comporre le sue prime canzoni originali  completamente autodidatta e aiutata da una voce strepitosa. Nel corso degli anni successivi, la giovane artista ha ottenuto il plauso della critica per i suoi brani, tra cui i singoli, "Father's Son", “Coco Bloode” e "Strange".

Dal vivo, Celeste ha stupito il pubblico con le prime apparizioni ai festival di Glastonbury e al Primavera Sound, dove ha suonato come artista di supporto di Michael Kiwanuka, Janelle Monae e Neneh Cherry, per non parlare dei tre spettacoli esauriti all'Omeara di Londra a novembre che hanno ottenuto una recensione a cinque stelle da parte della rivista NME: Celeste è "un talento unico nel suo genere... la miglior cantante soul britannica che sia mai emersa negli ultimi anni” …"Se c'è giustizia, la superstar è proprio dietro l'angolo".