Luca Bassanese, Targa MEI 2015 (Meeting Etichette Indipendenti) come miglior artista di musica popolare, già Premio Recanati Musicultura e Attestato di Merito per l’impegno Civile (Premio Nazionale Marcello Torre), è un artista in sintonia con i movimenti ambientalisti e di impegno civile. Tra le sue collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, l’Original Kocani Orkestar di Macedonia presente nel suo album “Al Mercato”, l’artista nord africano di etnia e cultura Berbera Bachir Charaf definito “la voce del deserto” nel brano “Il Futuro del Mondo”, l’artista satirico Antonio Cornacchione con il quale ha reinterpretato “Ho visto un re” in omaggio a Enzo Jannacci e Dario Fo. Nel suo ultimo album è presentela partecipazione di Jacopo Fo e del Coro delle Mondine di Bentivoglio. Luca Bassanese è considerato dalla critica di settore tra i più importanti nuovi esponenti della scena Folk Popolare Italiana.
"C'è un mondo che si muove!" per citare uno dei manifesti in musica più conosciuti dell'artista oltre alla sua "Confini", "L'acqua in bottiglia", "Salta per l'indignazione" protagoniste negli ultimi anni delle battaglie civili e ancora oggi colonne sonore dei movimenti per l'acqua, per la terra, per la dignità dei Popoli. Un esempio moderno, attuale, di come la musica può divenire ancora strumento per raccontare un nuovo mondo possibile, non di protesta ma di proposta, elemento di discussione e confronto. Una musica quella di Bassanese utilizzata anche nelle scuole elementari, medie e superiori per trattare tematiche di estrema attualità come il femminicidio con "Canzone d'amore (contro la violenza sulle donne), l'inquinamento con "La leggenda del Pesce Petrolio" i beni comuni e la Costituzione con "Qui si fa l'Italia o si muore", il razzismo con "Una sera ho incontrato un razzista". Con un linguaggio originale e diretto, mai paternalistico o retorico dove la violenza nella parola è messa al bando per lasciare spazio all'allegoria, al ragionamento talvolta surreale su fatti concreti, portando così l'ascoltatore ad osservare gli eventi da angolature diverse fuori da ogni preconcetto.
Dice Bassanese: “In questa società liquida cadiamo spesso nell’oblio navigando nel mare del nulla, qualcuno si rifugia su di un'isola ma questo non basta, abbiamo bisogno di una terra comune sulla quale ripartire, una terra solida, più che solida: solidale e sostenibile!”