Nella terra in cui è nata Ekat Bork (43 ° 48’N 131 ° 58’E) tigri, leopardi delle nevi e orsi vivono nei boschi. Nei giorni più freddi vagavano nei sobborghi, rovistando per trovare cibo. Gli insediamenti vicini erano i gulag dello zio Joe o gli avamposti della macchina militare russa. Ekat era troppo giovane per ricordare l’UnioneSovietica.
“Because you make me weird.”*
La gente che Ekat conosceva fabbricava scarpe, sapone e zucchero e riparava locomotive. Il cinema più antico della città si chiamava la Grande Illusione. A volte, se c’era qualche soldo in più, sua madre poteva fare spese in Cina, 35 miglia a ovest, oppure avventurarsi alla stessa distanza ad est a guardare l’oceano verso il Giappone. Sua madre faceva fatica.... Viveva con sua nonna. Non conosceva suo padre.
“My mind is falling. I am falling. I might fall down.”*
Come nella maggior parte della Russia, il circo e il teatro erano integrati nella cultura. La sua città aveva un teatro militare, a 6000 miglia di distanza da Mosca. Aveva anche un circo. Ekat aveva imparato il trapezio e la ginnastica. Cantava canzoni tradizionali del lontano oriente russo. Ballava selvaggiamente. Studiava all’università. Osservava le band metal, ma non le capiva. Imballò tutto quello che aveva, rubò dei soldini dalla borsa di sua madre e prese la Transiberiana verso San Pietroburgo. Ci vollero nove giorni.
“Run away. Swim in the emptiness.”*
Si è accampata in sporchi tuguri abusivi con band senza nome, ha cantato nella metropolitana per procurarsi soldi per mangiare. Ha lavorato ed è stata licenziata perché cantava, invece di vendere. Poi è fuggita di nuovo, questa volta in Svizzera.
Ha studiato “canto, scrittura e produzione contemporanea” e si è creata contatti nel mondo musicale della Svizzera e dell’Italia. Ekat si esprime scrivendo musica, testi e arrangiamenti.
Nel giugno del 2013 ha pubblicato il suo primo album “Veramellious”, prodotto dall’etichetta indipendente GinkhoBox con il suo manager Silvio Cattaneo e i produttori musicali Francesco Fabris e Sandro Mussida. L’album ha undici canzoni scritte da lei e registrate in 10 diverse località in tutta l’UE, da quelle semplici come la sua camera da letto, agli studi più importanti, come le Officine Meccaniche di Milano.
A fine 2013 si è esibita con Eric Martin e Jannifer Batten in spettacoli acustici ed elettrici in un lungo tour europeo cantando in Italia, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Olanda e Inghilterra.
Nel 2014 ha calcato i palcoscenici più importanti della Svizzera, come il Gurten Festival, M4music, Label Suisse. Dal 2015 ha lavorato al suo nuovo album, “yasДyes” ( in russo “sono qui adesso”), registrato in diverse sedi in Italia, Svizzera, Russia, Polonia e Germania.
A gennaio 2016 album mastering presso gli studi Calyx a Berlino.
“I’m a fire, I’m a fire, burning with the sky”*
Ekat ha trovato l’amore. Ha trovato la musica. Ha trovato uno sbocco per la sua rabbia, la sua passione, la sua unicità, il suo amore per la gente, la sua disperazione, la sua sensualità esplosiva. Ha trovato collaboratori che hanno compreso le sue esigenze. Ha trovato un pubblico che aveva bisogno di lei. Ha scritto e registrato un album notevole, “Veramellious” e usato il suo raro talento per farne uno ancora migliore, quello che ha espresso pienamente la sua visione obliqua sul mondo, “yasДyes” ... “Sono qui adesso”.
Non è di facile ascolto e non lo vuole essere. E’ in arrivo. Seguirà il suo tour. Ekat Bork è ancora in fuga ...
“You’re trying to gag me. You never will.”*
*dall`album “yasДyes“, Ekat Bork