Sony
Radio Date: 31/03/2017
Dopo averci fatto ballare quest’estate con “Le ragazze”, venerdì 31 marzo tornano in radio e in digitale lemandorle con “Ti amo il venerdì sera”.
Il venerdì sera. Un rituale collettivo, universale, liberatorio.
La sensazione, gioiosa e un po’ malinconica, che qualunque cosa possa accadere.
Come un nuovo inizio, alla fine di ogni settimana.
C’è chi cerca l’amore, chi lo svago e alcuni, anche se non lo sanno, un po’ cercano se stessi.
In discoteca, nei club alla moda, in mezzo alle strade affollate di gente o semplicemente in casa, da soli, prima di chiudere gli occhi.
Nascono amori di una sera, amicizie decennali, rapporti di una vita. E altrettanti amori, amicizie e rapporti finiscono. A volte prima di cominciare.
Perché il venerdì sera è uno snodo di vite parallele, possibilità mancate e strade che non percorreremo. È un salto nel buio, un atto di fede. Come l’amore. Come la vita. Come le cose che vogliamo di più. Le rincorriamo tutta la settimana, arrivano, e puntualmente alla fine del weekend qualcosa ci sfugge. Ma il lunedì riprendiamo a cercare. Come in un loop.
Una canzone d'amore a 125 bpm da ascoltare la notte in macchina, mentre sul finestrino si riflettono mille luci baluginanti.
Il video (http://vevo.ly/tCQGjy) uscito lo scorso 24 marzo e girato da Irwin Kowac, è la rappresentazione di uno spaccato di vita del giovane Gabriele, brillante e creativo che nasconde un lato introspettivo e sfuggente. Conquistatore anaffettivo. Bipolare nel tentativo di trovare un equilibrio. Per una canzone IndiePop come “Ti amo il venerdì sera”, è stato pensato un soggetto capace appunto di esaltare la sua natura semplice ma estremamente efficace e tagliente. Il video si rivolge a quella fascia tra l’adolescenza e l’età adulta, in quella via di mezzo nella quale si è già smaliziati ma si preserva ancora uno sguardo al passato, raccontando uno dei tanti venerdì sera, tra inganni ed esperienze di vita, litigi amorosi e incontri veloci, appassionati e al contempo distaccati, tra incontri privati e esperienze notturne nella città, utilizzando la tecnica circolare di ripresa che sottolinea la serialità comune tra i giovani di intendere i rapporti. L’amore usa e getta.