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LOREDANA BERTÈ

Loredana Berté (Bagnara Calabra, 20 settembre 1950) è una cantante, occasionalmente cantautrice, italiana. Sorella minore di Mia Martini, con la quale condivide giorno e mese di nascita, è una delle più famose e amate interpreti nostrane, riconosciuta anche dalla stampa come una delle icone più rappresentative del rock italiano. Artista caratterizzata da una forte ed intensa personalità vocale ed interpretativa, assai discussa anche per le complesse vicissitudini personali, vanta una lunga carriera musicale durante la quale ha inciso oltre 200 brani, di cui 45 da lei stessa scritti, riuscendo a vendere circa 7 milioni di dischi con 15 singoli e 10 album piazzati nelle top 20 delle classifiche italiane. La posizione più alta da lei raggiunta nella hit-parade dei singoli più venduti è la numero 2 con Non sono una signora nell'ottobre del 1982, mentre per quanto riguarda la classifica italiana degli album, la posizione più alta raggiunta è sempre la numero 2 con BabyBertè nel settembre del 2005. Pertanto, nel 2015, il popolare settimanale TV Sorrisi e Canzoni l'ha inserita tra i primi dieci artisti giudicati «tra i numeri uno assoluti della musica italiana» a non aver mai raggiunto il vertice della classifica degli album più venduti. Gli album di maggior riscontro commerciale sono Traslocando (1982) e Jazz (1983), Con più di 250.000 copie vendute ciascuno. Nel 2012, il mensile musicale specializzato Rolling Stone ha giudicato Traslocando (prodotto da Ivano Fossati) il miglior lavoro discografico interpretato da una donna in Italia. L'album, che le valse anche il suo primo disco di platino, uscì nell'autunno 1982, anno in cui secondo un sondaggio DOXA, la Bertè risultò la cantante italiana più popolare dopo Mina e Ornella Vanoni. Dopo numerose esperienze cinematografiche, teatrali e televisive a cavallo fra gli anni sessanta e i primi anni settanta, che la vedono impegnata anche come attrice e ballerina, intraprende la carriera discografica grazie all'intuito di Alfredo Cerruti, che le procura un contratto con la CGD per lanciarla come cantante sexy, vista la sua indiscutibile avvenenza. Nel 1975 arriva il suo primo grosso successo discografico con Sei bellissima, brano in cui rivela per la prima volta un'inaspettata capacità vocale, a supporto di un'interpretazione di indubbio impatto emotivo. Segue l'inizio di un lungo sodalizio artistico e sentimentale col musicista e produttore Mario Lavezzi, durante il quale la Berté diviene la prima interprete italiana dalla forte connotazione rock ad imporsi sul mercato nazionale, contribuendo a un certo rinnovamento del ruolo della cantante. Molti dei suoi testi, abbastanza inusuali per il panorama musicale italiano dell'epoca e per quello al femminile soprattutto, affrontano infatti tematiche quali il sesso, la droga, la depressione, l'emarginazione metropolitana, la guerra, il femminismo. Sulla sua grinta e la sua irriverenza vengono cucite addosso canzoni come Meglio libera (1976) e Fiabe (1977) che riscuotono una buona accoglienza. La vera consacrazione artistica avviene alla fine degli anni settanta, quando la cantante appare decisa ad intraprendere un percorso artistico che la porterà verso la canzone d'autore iniziando a collaborare con Ivano Fossati di cui incide Dedicato (1978). Sempre di Fossati, che dal 1982 al 1984 è anche il suo produttore, è Non sono una signora, vero e proprio brano-manifesto della Berté con cui vince il Festivalbar. Il brano diventa il suo singolo più venduto in Italia con circa 500 000 copie. Il suo maggior successo commerciale in assoluto resta E la luna bussò (1979), brano con cui l'artista riesce a sdoganare definitivamente le sonorità reggae in Italia entrando in classifica anche in Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, ed altri paesi del Sud America. Dopo il reggae, con il sopraggiungere degli anni ottanta, la Berté si conferma la cantante più ricettiva nei confronti di nuove mode e di nuovi stili musicali, attraverso la sperimentazione di altri generi come il funky (1980) ed il rap (1981), pubblicando dunque numerosi lavori di respiro internazionale: infatti la cantante incide a Londra, New York, San Francisco, Rio de Janeiro, collaborando con musicisti del calibro di Corrado Rustici, Phil Palmer, ed il brasiliano Djavan, al quale dedica un intero LP nel 1985 (Carioca), che la vede per la prima volta anche in veste di produttrice. La sua carriera subisce una forte battuta d'arresto coincisa con l'incontro col celebre tennista svedese Björn Borg, che l'artista sposa nel 1989: un matrimonio particolarmente discusso e assai burrascoso, che è lei stessa ad interrompere nel 1992, uscendone visibilmente segnata. Il suo ritorno nelle vesti di cantautrice, suggellato da Ufficialmente dispersi uno dei suoi migliori lavori, la vede lanciare nuovi successi dal sapore fortemente autobiografico, fra cui si annoverano Mi manchi (1993) e Amici non ne ho (1994). La tragica morte della sorella Mia Martini nel 1995, evento per lei certamente traumatico e concausa di innegabile depressione, segna un nuovo spartiacque nel suo percorso umano e professionale, influenzando anche la sua attività musicale, sempre più difficile e tormentata. Gli anni che seguono la vedono scrivere e produrre in prima persona alcuni lavori che riscuotono ottime critiche, seppur interrotti da lunghi periodi di silenzio artistico: nel 1997, in occasione della sua partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Luna, uno fra i migliori della sua carriera, Fabrizio De André la elogia «per il coraggio e l'intelligenza che poche donne possiedono» lodando anche le sue capacità di autrice: «è una delle poche che sanno davvero scrivere testi», in riferimento all'album Un pettirosso da combattimento (titolo tratto da un verso dello stesso De André), che contiene anche la toccante Zona venerdì, primo brano da lei dedicato alla sorella scomparsa. Il nuovo millennio la vede alternare non poche fasi di appannamento, caratterizzate da polemiche ed eccessi largamente connaturati all'eccentricità del suo temperamento che il pubblico non sempre comprende, ad altri momenti ben più fortunati. È la televisione a riaffermare l'impatto mediatico del suo personaggio, regalandole la linfa necessaria a riagganciare con successo il circuito discografico attraverso la partecipazione a popolari trasmissioni musicali quali Music Farm (2004) ed il talent-show Amici di Maria De Filippi (2015). In questo show viene scelta per ricoprire il ruolo di giudice, inaugurando un'ennesima rinascita, durante la quale la Berté si affida alla produzione artistica dell'amica e collega Fiorella Mannoia, festeggiando il quarantennale di carriera con un album celebrativo di duetti interamente al femminile, intitolato Amici non ne ho... ma amiche sì!. Per lei hanno scritto alcuni dei più prestigiosi cantautori italiani, fra cui si annoverano Biagio Antonacci, Edoardo Bennato, Gianni Bella, Pino Daniele, Ivan Graziani, Bruno Lauzi, Luciano Ligabue, Mango, Mariella Nava, Ron, Enrico Ruggeri, Renato Zero, oltre ai già citati Lavezzi, Fossati e la sorella Mia Martini, che ha anche partecipato alla realizzazione di alcuni suoi lavori, cantando con lei nell'intensa Stiamo come stiamo (1993), presentata a Sanremo. Ha partecipato complessivamente a dieci edizioni del Festival di Sanremo e nel 2008 le è stato assegnato il tradizionale Premio alla carriera, oltre al Premio della Sala Stampa Radio & TV per il controverso brano Musica e parole. Lungo l'arco della sua carriera si annoverano anche numerose collaborazioni in ambito extra-musicale: di Aldo Busi sono alcuni versi che lo scrittore lombardo ha composto appositamente per lei nel 1997, ispirato dalla sua esibizione sanremese, mentre qualche anno dopo è la stessa Berté a mettere in musica i versi del poeta Mario Luzi per il musical teatrale Gerusalemme, a cui ha partecipato in qualità di cantante-attrice. Nel campo della moda ha collaborato con Roberto Cavalli, Elio Fiorucci, del quale è stata a lungo testimonial a livello internazionale, Franco Moschino e Gianni Versace, mentre nel corso degli anni è stata diretta, tra gli altri, da Marco Ferreri e da Asia Argento, passando per la Factory di Andy Warhol, che realizzò a New York il videoclip del brano Movie durante la registrazione dell'album Made in Italy (1981).

 

Fonte: Wikipedia