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SIMONTORO

Simontoro al secolo Simone Santoro è nato nel 1980 ad Arona. Trasferitosi ancora bambino con la famiglia a Cinisello Balsamo, approccia alla vita del quartiere.

Tra i palazzi della periferia milanese bisogna crescere in fretta, imparare “a stare zitti e a non vedere” (Cit.) e come in tutte le periferie che si rispettino non mancano certo stupefacenti di qualsivoglia genere, pusher e consumatori, ladri e truffatori. La strada forgia e Simone a 13 anni è già pronto a confrontarsi con tutto questo. Ma per fortuna lui ha qualcosa in più, l’amore per la musica… che lo vede prima nelle vesti di Dj e poi in quelle di rapper. A 13 anni infatti scopre il raped inizia a scrivere dapprima come sfogo e poi come espressione di se stesso...per la necessità di farsi sentire. 

La vita scorre e tra eccessi e fuori pista arriva il tempo dell’amore e dei figli, ben quattro uno in fila all’altro.

Ma gli amori finiscono e alcune ferite tardano a rimarginarsi, iniziano i giorni nei tribunali e intanto che la giustizia fa il suo corso Simone si rimette a scrivere canzoni con l’amico e, dal 2019 manager, Roberto Scarpetta che già aveva tentato di produrlo nei primi anni 2000.

Nei testi Simontoro racconta infatti di una vita stra-vissuta fatta di eccessi, successi e fallimenti con uno stile unico, ironico e senza filtro.

Dice di se stesso:

“Sono una persona gioviale nel 60% dei casi, cerco di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, anche se la vita ha colpito duro mi sono rialzato e vado avanti col sorriso.

Come artista non penso di essere banale. Mai statico, mi piace ricercare suoni ed atmosfere che diano principalmente un senso di benessere a me stesso per poi trasmetterlo agli altri...esprimo sentimenti e stati d'animo personali in cui si possono riconoscere in tanti. Espongo problematiche e racconto di come sorridendo e non prendendosi mai troppo sul serio si viva meglio e si possa risolvere ogni problema”.